mercoledì 30 dicembre 2009

WWF: IL 2009 ANNO NERO DA DIMENTICARE


SIAMO MESSI MALE

Roma, 30 DIC (Velino) - Il 2009 per il WWF verra' ricordato in Italia come un anno critico per l'ambiente, dalla pioggia di cemento attraverso i piani
casa alle continue alluvioni e frane, dal rilancio del nucleare a quello di infrastrutture imponenti e discutibili come il Ponte sullo Stretto, dalle
vicende delle navi dei veleni ai tentativi di deregulation sulla caccia.
Il Belpaese ha poi mostrato in maniera particolare tutta la sua fragilita' ambientale, aggravata anche dai sempre piu' violenti effetti dei mutamenti
climatici, e una sofferenza cronica rispetto a gravi problemi di inquinamento che si trascina dal passato e che scelte pericolose come il nucleare
rischiano di aggravare ulteriormente. E la 'cartina tornasole' sulle scelte di politica ambientala, ovvero, la Finanziaria 2010, mette a nudo
l'assenza di strategia e finanziamenti su questo fronte lasciando cosi' l'ambiente a 'tasche vuote' nonostante gli impegni proclamati in ambito
internazionale, dal clima alla biodiversita'.
Gia' a meta' anno la denuncia del WWF era stata lanciata dopo aver assistito ad un vero e proprio boom edificatorio in moltissime citta' (clamoroso
l'esempio di Roma) e alla luce dei cosiddetti Piani Casa, approvati in modo autonomo da tutte le Regioni e che hanno dato vita ad una normativa
disomogenea che e' andata ben oltre gli ampliamenti delle abitazioni uni e bifamiliari.
Addirittura nel caso della Sardegna il Piano Casa regionale ha interferito in modo pesante con tutti i vincoli posti dalla pianificazione
paesaggistica. Interventi di questo tipo mostrano tutta la loro assurdita' se si pensa a quello che e' accaduto nel 2009: dal terremoto dell'Aquila
all'alluvione con frana in provincia di Messina e poi piu' recentemente anche ad Ischia ed in Toscana in Garfagnana e Versilia. In questa Italia a
rischio, ormai molto ben conosciuta, non solo tardano gli interventi di messa in sicurezza ma mancano tutte le azioni preventive serie, oltre che
repressive, che frenino altre infrastrutturazioni in aree sensibili per le caratteristiche sismiche o idrogeologiche.
Il 2009 - scrive il WWF tracciando il bilancio per l'anno che si sta per chiudere - verra' sicuramente ricordato per il rilancio del nucleare, una
'virata' di 180 gradi nelle politiche che riguardano l'ambiente forse ancora poco percepita, per la gravita' degli effetti e l'assurdita' degli
investimenti, dalla grande opinione pubblica.
Mancano ancora alcuni mesi per la decisione definitiva sulla localizzazione dei siti delle nuove centrali e del centro nazionale di stoccaggio dei
rifiuti radioattivi e com'e' noto si aspettano le elezioni regionali per timore di possibili ripercussioni sul voto, ma la scelta nucleare e' stata
ormai decisa dal Parlamento alla fine di luglio. Ben 10 Regioni, ritenendosi giustamente escluse dal processo decisionale, hanno ricorso in Corte
Costituzionale che si pronuncera' nel 2010. A quel punto la questione iniziera' ad essere percepita come concreta ed imminente e si apriranno nuovi
confronti che inevitabilmente coinvolgeranno in modo piu' diretto le popolazioni delle zone prescelte per i nuovi impianti.
C'e' ancora una significativa discrepanza tra le dichiarazioni di principio che, soprattutto a livello internazionale, il Governo assume e
l'attuazione delle politiche ambientali in Italia, annota ancora il Wwf. Buoni e in larga misura condivisibili sono stati i documenti conclusivi del
G8 Ambiente di Siracusa (in aprile), e del G8 dell'Aquila (a luglio), ma ben poco di tutto cio' si e' visto nel pratico. Ma i segnali che in generale
la politica italiana sta dando vanno nella direzione opposta. La cartina tornasole sulla 'sensibilita' ambientale delle politiche nazionali e' proprio
la Legge Finanziaria approvata in Parlamento che traghetta l'Italia verso il 2010.
Si inizia l' anno internazionale della biodiversita' come dichiarato dall'UICN senza stanziamenti adeguati: il nostro paese, che detiene molti
primati in termini di ricchezza di specie e habitat, non destina nemmeno un centesimo di euro per la definizione e attuazione della Strategia
Nazionale a tutela della biodiversita', nonostante le scadenze internazionali (Countdown 2010) e i solenni impegni assunti con la Carta di Siracusa, a
conclusione del G8 Ambiente.
E nell'Anno del Clima, a pochi giorni dalla conclusione del vertice di Copenaghen dove il tema dell'aiuto allo sviluppo e' stato centrale, suona
stridente la conferma del taglio, gia' operato con la Legge Finanziaria 2009, del 49%, dei fondi destinati con la Legge Finanziaria 2008 all'aiuto
pubblico in favore dei Paesi in via di sviluppo. Ci si e' dimenticati poi degli impegni assunti dall'Italia sui cambiamenti climatici assunti sempre
in sede G8 in attuazione del Protocollo di Kyoto visto che non e' previsto alcun fondo (la Legge Finanziaria 2007 destinava 200 milioni di euro al
Fondo rotativo per Kyoto) e non e' stato individuato alcuno strumento per la riduzione delle emissioni di Co2. Come se non bastasse, in campo
energetico sono stati tagliati i 50 milioni di euro destinati complessivamente al Fondo sull'efficienza energetica (38,624 mln, nel 2009) e agli
incentivi per il risparmio energetico (11,587 mln di euro, nel 2009) e non c'e' traccia della copertura della detrazione di imposta del 55% per
interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti.
Nonostante le sacrosante proteste del Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, nel 2010 diminuiranno nel loro complesso le risorse per
l'ambiente: circa 276 milioni di euro (tra Legge Finanziaria e Bilancio 2010), spiccioli se si considera che stiamo parlando di difesa mare, difesa
suolo e bonifiche, aree protette, ISPRA e CITES, Convenzione internazionale sul commercio delle specie protette.
Il rischio e' anche quello di una significativa diminuzione dei controlli ambientali per mancanza di risorse visto che a ISPRA, nella quale sono
confluiti anche ICRAM (l'Istituto di ricerca sul mare) e INFS, (l'Istituto nazionale per la fauna selvatica) si destinano nel 2010 solo 86 milioni di
euro quando alla sola APAT lo scorso anno, la Legge Finanziaria 2009 destinava 90 milioni di euro.
Il Governo - scrive il Wwf - insiste sull'impostazione delle grandi opere strategiche destinando oltre 1 miliardo e 564 milioni circa di euro alle
infrastrutture strategiche (autostrade e linee ad alta velocita' ferroviaria) a fronte di fondi 15 volte inferiori destinati alla mobilita' urbana
(solo 120 milioni di euro).
Dunque i disastri continuano a non insegnare nulla visto che non si hanno notizie della piu' grande e importante opera pubblica del Paese, ovvero, la
sistemazione del dissesto idrogeologico ancora senza finanziamenti adeguati e senza un piano pluriennale d'interventi.
Il 2009 sara' ricordato anche per il disastro ferroviario di Viareggio e anche per questo appare clamoroso il fatto che non ci siano risorse ne' per
la sicurezza ferroviaria ne' per quella stradale. Eppure, per rimarcare la scelta delle Grandi Opere strategiche per il Paese si e' arrivati persino
al tentativo di far passare la variante ferroviaria di Cannitello a Reggio Calabria, opera da tempo aspettata e richiesta per migliorare il traffico
ferroviario e come tale approvata, quale avvio della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina; restano ancora le follie dell'Autostrada della
Maremma la cui scelleratezza economica ed ambientale e' chiarissima e l'Alta Velocita'.
Il 2009 - sottolinea il Wwf - verra' ricordato anche per il tema delle navi dei veleni: nonostante le notizie fossero da anni circolate anche in
ambito parlamentare e fossero oggetto d'indagine da parte di diverse Procure, quest'anno il tema ha suscitato grandissima attenzione. Nonostante il
gran clamore mediatico suscitato, il tema sembra essere precipitato di nuovo nel silenzio come se le rassicurazioni date per il carico della nave
inabissata a largo di Cetraro possano estendersi alle altre decine di navi del cui affondamento doloso si ormai certi.
Infine, se il 2009 e' stato l'anno del clima, il 2010 sara' l'anno internazionale della biodiversita' e, oltre al gia' citato mancato finanziamento
per attuare la Convenzione internazionale sulla biodiversita' , il WWF segnala continui tentativi di modificare, peggiorandole, le leggi italiane
sulla tutela della natura e della fauna selvatica, come ad esempio la Legge quadro sulla caccia. Nel corso del 2009 infatti sono stati numerosi i
tentativi di approvare pessime modifiche, con la tecnica degli emendamenti "blitz" presentati in disegni di legge in discussione aventi ad oggetto
materie del tutto diverse.
Grazie alla mobilitazione tempestiva del WWF e delle altre associazioni queste modifiche sono state respinte. Non abbiamo, invece, registrato nel
corso dell'anno alcun segnale in positivo per la tutela della fauna, dei parchi, degli habitat naturali, del mare, che sarebbero invece assolutamente
necessari in un Paese che divora ogni anno una percentuale preoccupante del patrimonio di biodiversita' e di territorio.

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