lunedì 18 gennaio 2010

SVILUPPO LOCALE SOSTENIBILE


Ai volontari del territorio lungo l'asse del Brenta e dei comuni vicini

Il Parlamento Europeo ha dichiarato "importante" il ruolo delle
associazioni ed ha invitato le Amministrazioni a "sostenere e agevolare
il prezioso lavoro svolto dai volontari" "e a garantire un maggiore
coinvolgimento delle persone e delle organizzazioni di base
nell´attività democratica locale".
Grazie anche alle recenti deliberazioni regionali (DGR 2796/2006,
1616/2009 asse 3, 3640/2009, 3832/2009, 4083/2009, ecc) e prossime (es:
IPA 2010), vi è ora la possibilità per il volontariato di contribuire
ancora più efficacemente al miglioramento della qualità della vita nel
nostro territorio partecipando concretamente -secondo il principio di
partenariato- al confronto ed alla concertazione con le pubbliche
amministrazioni nel processo di pianificazione e programmazione locale.

Il Circolo Carotti, il GSV e l´associazione 2004 Coordinamento Ambiente,
si rivolgono alle Associazioni ed ai Gruppi che operano nel territorio
lungo l'asse del Brenta e nei comuni vicini, con il questionario
allegato perché anche voi possiate far conoscere realtà e potenzialità
esistenti (ambientali, umane, sociali, culturali, artistiche,
istituzionali, economiche, ecc.) e perché si creino nuove relazioni al
fine anche di promuovere nuovi progetti di sviluppo sostenibile la cui
realizzazione è favorita dai contributi europei e regionali oggi
disponibili.
Grazie alla propria esperienza molti volontari possono contribuire con
proposte e progetti ad importanti iniziative utili al nostro territorio,
ad esempio: la Via Verde del Brenta (corridoio culturale ed
ecoturistico), la salvaguardia e corretta valorizzazione del patrimonio
naturale e paesaggistico (fluviale, rurale, collinare e terrazzato)
oltre che storico, culturale e architettonico (il museo diffuso della
cultura materiale, il polo delle arti e dei mestieri), la valorizzazione
della ruralità (il parco rurale comprensoriale, le fattorie didattiche,
sociali, creative, i percorsi a tema).

Ti invitiamo perciò a restituire il questionario cortesemente compilato
possibilmente entro _lunedì 25 gennaio_ inviandolo per email a
bassanosostenibile@gmail.com o via
fax 0424.503694 o consegnandolo a mano a Franco Bizzotto presso la
Libreria Palazzo Roberti in via J. Da Ponte, Bassano del Grappa (per
chiarimenti 0424 503694).

I dati raccolti, che permetteranno di promuovere nuovi tavoli di lavoro,
saranno presentati e discussi in una tavola rotonda _sabato 6 febbraio
2010 alle ore 9,30 presso la sala __della Farmacasa, via Cà Dolfin, 50,
Bassano del Grappa_. In tale occasione le opportunità offerte dalle
norme comunitarie e regionali verranno illustrate dai rappresentanti del
partenariato pubblico-privato Terre del Brenta.

Circolo Carotti, Gruppo Salvaguardia Valbrenta, 2004 Coordinamento Ambiente

domenica 10 gennaio 2010

I MOTIVI PER LA NOSTRA OPPOSIZIONE ALL'AUTOSTRADA PEDEMONTANA VENETA



Pur condividendo la necessità di uno sforzo comune da parte delle istituzioni, per adeguare le viabilità in vista di un miglioramento della mobilità dei cittadini e delle merci, non possiamo accettare le attuali soluzioni viabilistiche proposte per l’area pedemontana veneta.

L’infrastruttura denominata ‘’Superstrada a pagamento Pedemontana Veneta’’ tradisce completamente il risultato ed i propositi della Conferenza dei Servizi del 31 Marzo 2001.

In tale sede i Sindaci del vicentino e del trevigiano espressero la loro scelta per una infrastruttura a basso impatto e a servizio del territorio.
Sembra ora , avvallorato anche dalla molte preoccupazioni delle Amministrazioni Comunali, prendere consistenza un progetto di natura autostradale, ad altissimo impatto ambientale e completamente scollegato dalle esigenze di viabilità del territorio.

Pertanto i motivi della nostra contrarietà a questo progetto vengono confermati in base alle seguenti considerazioni.

1. L’infrastruttura asserva il territorio anziche’ porsi al servizio del territorio stesso. Ne e’ chiara evidenza il fatto che l’intero tratto della preesistente ‘’Gasparona’’ e variante sud SS 248 (tangenziale di Bassano) viene riproposta come strada, mantenuta nella sua sede o riproposta come complanare, per dare continuità al traffico locale. Questa e’ la prova evidente che la nuova infrastruttura autostradale non serve al traffico locale anzi lo complica e lo rallenta interferendo pesantemente sull’attuale viabilità.
2. Il fatto stesso che il traffico locale abbia bisogno di una sua rete indipendente da mantenere o ripristinare, prevede l’asservamento del territorio per traffici esterni di media e lunga percorrenza, scollegati a esigenze produttive o di mobilità locale, con discutibili vantaggi per il territorio e sicuri svantaggi in termini di aumento notevole del livello di inquinamento da gas di scarico e acustico e di devastazione ambientale senza precedenti e non prevista. Quest’ultima considerazione relativa al danno ambientale appare in tutta la sua evidenza considerando il fatto che l’infrastruttura non sfrutta affatto i sedimi esistenti come previsto invece dalla legge ma si ripropone in nuova sede in tratti a nord ed in tratti a sud rispetto ai sedimi stradali già esistenti.
3. Rimane invariato e senza nessuna garanzia di soluzione il gravissimo rischio gia’ espresso piu’ volte dai capitolati tecnici dei progetti preliminari del danno alle falde acquifere ed in definitiva a tutto il bacino idrogeologico alimentato dall’alta pianura dove l’autostrada pedemontana e’ stata progettata. La vulnerabilità del sistema idrogeologico in caso di sversamento di sostanze tossiche sia in fase di realizzazione dell’infrastruttura che nella fase di esercizio potrebbe rendere le acque inutilizzabili a scopi potabili per molti decenni e per molti chilometri a sud dell’autostrada con danni inestimabili a carico delle comunità del Veneto.
4. Appare in tutta la sua evidenza il danno economico della realizzazione di questa infrastruttura che insiste in un’area a forte vocazione sia produttiva ( con culture tipiche come i vitigni nella zona di Breganze, la ciliegia nella zona di Marostica e l’asparago nel bassanese) sia a vocazione produttiva e residenziale. Ne e’ evidenza il numero senza precedenti di cittadini espropriandi ed il numero francamente inacettabile di edifici abitativi soggetti a demolizione.
5. Manca del tutto qualunque ipotesi di intermodalità ferro-gomma cioè la relazione con le reti ferroviarie esistenti in modo da integrare i movimenti stradali delle merci con un piu’ razionale trasporto mediante ferrovia. Si continuano a privilegiare i sistemi inquinanti di trasporto andando contro le attese di riduzione dei gas serra.

Pertanto, come Costituente Ecologista del Vicentino, esprimiamo la nostra più ferma opposizione a questo progetto per i danni al territorio e alla vivibilità dello stesso.
Inoltre chiediamo che ci sia un inversione di rotta sulla progettazione e sullo sviluppo del territorio che faccia sì che si punti su uno sviluppo sostenibile e sulla qualità della vita e dell’ambiente, visti anche i problemi ecologici che stanno affliggendo il pianeta e che hanno ricadute anche in Veneto e che saranno sempre più gravi nei prossimi anni
Chiediamo inoltre alla popolazione interessata all’infrastruttura e non di manifestare la loro più ferma opposizione per far sì che venga quantomeno radicalmente modificato il progetto.

Costituente Ecologista del Vicentino

domenica 3 gennaio 2010

IL SENTIERO DEL BRENTA A CAMPOLONGO



Pubblico alcune foto e una denuncia fatta da una persona di Valstagna, in Valbrenta sullo stato del Sentiero del Brenta.

Sentiero del Brenta ecco le condizioni.............
Ad ognuno di noi le dovute considerazioni.
Avevo già segnalato all'autorità competente per territorio le dovute osservazioni.
Tutto tace....

Giovanni