domenica 16 maggio 2010

SVEG-BEYFIN: SPERIAMO BENE!


Questo è un articolo del Giornale di Vicenza sul comunicato che la Giunta comunale di Rosà ha rivolto alla popolazione sul rischio della Sveg-Beyfin, con suggerimenti e informazioni per potersi proteggere.

La Giunta comunale di Rosà informerà la popolazione sul rischio derivante dalla ditta Sveg-Beyfin di Bassano del Grappa, che si trova ai confini con la frazione di Rosatese di Travettore. Si tratta di un'informazione che risponde alla normativa Seveso, in materia di sicurezza ambientale.
Si tratta di informazioni sui rischi d'incidente rilevante legati alla presenza di un'attività industriale presente sul territorio.
Per incidente rilevante s'intende un evento che può comportare emissione di sostanze tossiche, incendio o esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l'attività dello stabilimento e che dia luogo ad un pericolo grave per la salute umana, l'ambiente e in cui intervengano una o più sostanze pericolose. La ditta Beyfin spa ha dichiarato l'uso di gas di petrolio liquefatto ed è classificato come industria a rischio di incidente rilevante.
Con questo fascicolo si vuole portare a conoscenza della popolazione le misure di sicurezza e le norme di comportamento da seguire.
Lo scopo non è quello di generare preoccupazione, quanto di diffondere il più possibile informazioni atte a difendersi da rischi potenziali che seppur ridotti da azioni di prevenzione della sicurezza, esistono.
Fughe di GPL si sono già verificate: la presenza del deposito in un'area densamente abitata è un pericolo costante.

Facciamo gli scongiuri e speriamo bene.

venerdì 14 maggio 2010

OASI DI SAN DANIELE IN FESTA


“Giornata per la salvaguardia del nostro territorio pedemontano, aperta a bambini, famiglie, anziani, con visite guidate, laboratori creativi, attività didattiche”

DOMENICA 30 MAGGIO
SAN ZENONE DEGLI EZZELINI

Ore 6,30 –Suggestiva passeggiata guidata “Suoni e animali dell’Oasi”
(è gradita la prenotazione al 347-5693347)

Ore 10,00 – Partenza visite all’Oasi accompagnate da esperti (biologo, ornitologo ed entomologo) che si ripeteranno durante la giornata
- allestimento campo Medioevale
- laboratorio con materiali naturali

Ore 11,00 - Partenza giro panoramico mattutino in bicicletta “dalla Piovega al Castellaro”
(per chi non fosse fornito di bicicletta ne troverà disponibili sul posto)

Ore 11.30 - apertura ufficiale della giornata “OASINFESTA” con saluto delle autorità

Ore 12,30 – “Suoni, suggestioni, armonie” dell’Oasi

Ore 13,00 – Pic-Nic all’aperto (al sacco o con possibilità di acquisto presso lo stand degli Alpini)

Ore 14.30 – Laboratori ed attività per bambini e adulti:
- costruiamo un erbario
- costruiamo con materiale da riciclo
- il mondo delle Api
- arrampicata sugli alberi
- percorso vita

Ore 15,00 – Incontro storico medioevale tra Ezzelino III (Centro Studi Ezzelino da Romano - Contrà Castello) con il Fratello Alberico (Academia Sodalitas Ecelinorum) e la popolazione di Romano e San Zenone

Ore 16,00 - partenza giro pomeridiano in bicicletta “dalla Piovega al Castellaro”

Ore 17,00 - spuntino offerto dal “Comitato Oasi”

Ore 18,00 - ultimo giro in bicicletta “dalla Piovega al Castellaro”

In caso di pioggia la manifestazione verrà rinviata alla Domenica successiva 06.06.2010

FACCIAMO LA MOSSA GIUSTA: SE PUOI RAGGIUNGI IL POSTO CON MEZZI NON MOTORIZZATI!!


Con la partecipazione di: Comitato Oasi, Associazione Sentieri Natura, A.N.A. di Liedolo, Gruppo Protezione Civile di San Zenone, Gruppo Mamme di Liedolo, Gruppo GAS di Asolo, Associazione Apicoltori del Grappa, Academia Sodalitas Ecelinorum, Lega Ambiente di Sernaglia della Battaglia, Associazione Volley Mussolente, Cicli Premier, Consorzio Vivere il Grappa, Cooperativa Adelante, Libreria Massaro, Tipolitografia Battagin, Comunità Montana del Grappa, Caseificio Montegrappa.
Gli esperti: Botanico Bruno Martino, dott.ssa Patrizia Ianne, Prof. Stefano Tasca, P.A. Fabio Danzi, Prof. Stefano Farronato e molte altre persone che, a titolo volontario hanno dato il loro contributo.

ALLARME PESTICIDI NELLE ACQUE


Sono 118, secondo l’Ispra le sostanze pericolose rinvenute nelle acque superficiali e sotterranee del nostro Paese nel biennio 2007 – 2008, con netta prevalenza dei componenti chimici usati nei campi


Ancora troppi pesticidi nelle acque italiane, anche in quelle potabili. Sono ben 118, secondo il rapporto dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sul monitoraggio nazionale di queste sostanze, quelle pericolose rinvenute nelle acque superficiali
e sotterranee del nostro Paese nel biennio 2007 – 2008, con netta prevalenza dei pesticidi utilizzati in agricoltura, fungicidi, insetticidi ma soprattutto erbicidi. I dati raccolti dall’Istituto servono per capire come combattere gli organismi nocivi, tutelando gli ecosistemi acquatici, quindi in teoria non c’è controllo sulle acque potabili, ma spesso i corpi idrici interessati sono gli stessie le sostanze trovate pericolose anche per l’uomo, che può ingerirle in forma indiretta attraverso la catena alimentare, quando mangia cibi venuti a contatto con l’acqua contaminata. I campioni analizzati sono stati 19mila 201: per quanto riguarda le acque superficiali hanno mostrato residui ben 518 punti di monitoraggio, il 47,9% del totale, e nel 31,7% dei casi le concentrazioni erano superiori ai limiti previsti per le acque potabili, che sono di 0,1 milligrammi al litro per la singola sostanza e 0,5 milligrammi per i pesticidi totali. Nelle acque sotterranee, invece, i punti contaminati sono stati 556, il 27% del totale, nel 15,5% con concentrazioni superiori ai limiti. In tutto, i ricercatori hanno trovato 118 diversi pesticidi, con prevalenza schiacciante di erbicidi, visto che l’86,7% dei rilevamenti “positivi” hanno riguardato queste sostanze, che vengono sparse direttamente sul suolo, spesso in coincidenza coi periodi più piovosi dell’anno, per cui sono facilmente trasportate nei corpi idrici superficiali e sotterranei. Tra le sostanze, critica la situazione per la Terbutilazina, usata nelle colture di mais e sorgo, con una contaminazione diffusa in tutta l’area padano-veneta e in alcune regioni del centrosud. Il diserbante è stato individuato nel 42,5% dei campionamenti su acque superficiali (per il 23,9% dei casi sopra il limite per l’acqua potabile), e nel 16,4% di quelli sulle sotterranee (il 5% sopra i limiti). Nelle regioni dove l’uso è più massiccio, come Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, si arriva oltre l’80% di ac-que a rischio, e più o meno nelle stesse zone si continua a rilevare la presenza di Atarazina, fuori commercio da quasi due decenni. Dai dati del 2008 emerge anche la presenza del fungicida carbendazim e degli insetticidi metomil e imidacloprid, in passato mai rilevati. Le loro elevate frequenze sono da attribuire ai dati della Sicilia, che rispetto agli anni passati ha ampliato lo spettro di sostanze cercate. Come già in passato, nei campioni sono presenti miscele di sostanze, fino a 14 insieme, e vanno quindi considerati i possibili effetti cumulativi di questi mix, come ribadito anche a livello europeo. Nei controlli ci sono ancora grandi differenze tra le regioni, specie sul numero delle sostanze cercate, con monitoraggio più efficace nel nord che al sud.